“ Chi vuole il miele, deve avere il coraggio di affrontare le api”

PROVERBIO AFRICANO

Da millenni il miele segue l’evoluzione della società umana, nel bene e nel male. Dal canto suo questo meraviglioso dono ha sempre prodotto solo bene (a parte qualche puntura da parte delle api subita dagli apicultori!). ma ahimè troppo spesso dalla società moderna ha ricevuto solo male. Il miele è prodotto dalle api naturalmente con innumerevoli proprietà benefiche per la salute. 

Nell’antico Egitto, gli apicultori seguivano la fioritura delle piante spostandosi con le loro arnie lungo il Nilo e il miele veniva riposto nelle tombe per accompagnare i defunti nel loro viaggio nell’Aldilà. Già all’epoca, il miele era utilizzato con scopo medico per trattare i disturbi digestivi e per la produzione di unguenti per la cura di piaghe e ferite.

L’ ayurveda lo utilizzava come purificante, vermifugo, disintossicante, regolatore, stomachico e cicatrizzante. In Medicina Tradizionale Cinese il miele (蜂蜜 feng mi) è un alimento dal sapore dolce e tonificante del Qi dal punto di vista energetico. Il colore giallo arancio ne fa un tonificante del Qi di Milza e dell’apparato digerente. La sua azione tonificante lo rende utile in caso di debolezza del polmone, organo “maestro del Qi” con effetti positivi sulle vie aeree superiori e inferiori. Gli alimenti di sapore dolce come il miele contrastano la tendenza alla secchezza, umidificano le mucose e la cute favorendone l’idratazione.

Grazie alle sue proprietà cicatrizzanti e antibiotiche, il miele ha una lunga storia di utilizzo nel trattamento delle ferite, anche in medicina veterinaria. La sua naturale acidità contribuisce a produrre un ambiente sfavorevole per la crescita microbica, riducendo l’infiammazione locale associata al trauma tissutale. Secondo il Dr. Cooper, professore alla Metropolitan University di Cardiff, i mieli di manuka, castagno e trifoglio contengono sostanze ad azione antimicrobica che prevengono la formazione del biofilm microbico sulla cute. In un mondo che registra un incremento dell’antibiotico resistenza, tale azione presenterebbe l’opportunità di ridurre i trattamenti antimicrobici. 

Alcuni ricercatori suggeriscono di non usare il comune miele da tavola ma di utilizzare prodotto certificati in laboratorio. Altri studiosi però, della Scuola di Medicina Veterinaria dell’Università di Glasgow in Scozia, hanno osservato gli effetti di 28 differenti tipi di miele (la maggior parte dei quali acquistati in un mercato locale) su agenti infettivi presenti nelle ferite cutanee dei cavalli. Nello studio sono stati inizialmente testati in laboratorio i 28 tipi di miele per valutarne la presenza di agenti infettivi e successivamente i mieli “medicali” considerati incontaminati. Tutti i tipi di miele sono stati testati su 10 differenti batteri isolati da ferite di cavalli. I mieli medicali non sono stati necessariamente i più efficaci. Infatti, la miglior performance è stata osservata dai mieli locali di erica che hanno inibito la crescita di tutti e dieci i differenti batteri isolati.

Ancora più interessante, se si considera la connessione con il rimedio floreale di Bach Heather (erica o brugo), considerato il rimedio per chi si attacca alle persone, proprio come i batteri sulla cute! … L’erica è una pianta della famiglia delle Ericacee che vive sui suoli aridi e acidi, nelle paludi e sulle pianure. L’erica o brugo cresce in posti difficili dove poche piante riescono ad attecchire; inoltre rende il suolo dove si sviluppa ancora più acido. Queste due caratteristiche ci indicano già i due aspetti opposti della solitudine di Heather, poiché crea un ambiente difficile le altre piante non riescono a crescere intorno al brugo. Allo stesso modo le persone e gli animali in modalità negativa Heather, restano sole perché impediscono agli altri di stargli vicino a causa o dell’eccessivo attaccamento e ricerca di attenzioni oppure a causa dell’aggressività. Interessante notare la similitudine nel creare un ambiente acido con la conseguente capacità antimicrobica del miele di erica.

Il Dr. Kennedy, veterinario britannico membro della British Bee Veterinary Association, ha sottolineato in un recente congresso, l’importanza di preservare e proteggere le api promuovendo, ad esempio, la crescita di piante e fiori “amici delle api” nei nostri giardini e cortili. Noi tutti siamo estremamente connessi con le api non solo per i prodotti dell’alveare ma anche perché molti dei prodotti di cui ci cibiamo hanno bisogno dell’impollinazione delle api per crescere. Onoriamo le api dando loro un dono in cambio, coltivando fiori e piante come lavanda e rosmarino e non strappando le piante comunemente considerate erbacce quali soffioni e trifogli. 

Secondo gli esperti dell’Università di Davis, California, in normali condizioni, una colonia sana di api mellifere può produrre prodotti dell’alveare in eccesso che possono essere rimossi senza danneggiare o stressare le api, in quanto sono altamente performanti per natura. Un ottimo consiglio è quello di acquistare il miele dai piccoli produttori locali, i quali non traendo il loro maggior profitto dai prodotti dell’alveare, si prendono cura delle api limitandosi ad estrarre l’eccesso.  Inoltre supportare le api locali significa anche supportare l’impollinazione necessaria per il nostro cibo locale. Lavanda, rosmarino e salvia oltre ad essere piante amiche delle api sono anche erbe medicinali utili per noi e i nostri amici animali!


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